Cos’è e come funziona l’Iron Dome, il sistema di difesa israeliano che protegge il territorio con una ‘cupola di ferro’.
La ripresa degli scontri sulla Striscia di Gaza hanno portato alla ribalta (purtroppo) l’Iron Dome, la Cupola di ferro, il sistema di difensa anti-missilistico usato da Israele.
Iron Dome, cos’è e come funziona
L’Iron Dome è stato finanziato dagli Stati Uniti. Non parliamo di sistema modernissimo in quanto nel 2021 vanta circa 10 anni di azione. Un decennio durante il quale, purtroppo, è entrato in azione troppe volte.
Ma come funziona l’Iron Dome? Il sistema difensivo si basa su una serie di radar e sensori che consentono di intercettare i missili con un buon anticipo rispetto alla caduta. Il sistema di difesa è particolarmente efficace contro i missili a media e lunga gittata. È meno efficace contro i missili sparati da distanza ravvicinata.
Nello specifico, il sistema è composto da un radar e da un lanciatore di missili Tamir. Per la precisione, tre piattaforme di lancio armate con venti missili. Secondo le stime, ogni batterie può coprire un’area di 150 chilometri quadrati.
Di seguito un video che mostra il sistema difensivo in azione.
WATCH as the Iron Dome Aerial Defense System intercepts rockets over southern Israel: pic.twitter.com/xUz3bMuTzz
— Israel Defense Forces (@IDF) May 12, 2021
I limiti del sistema difensivo
Il sistema difensivo è in grado di neutralizzare la gran parte dei razzi ma ovviamente non riesce a disinnescare ogni minaccia. Non solo. I frammenti dei razzi colpiti e neutralizzati possono comunque creare danni. Meno danni dell’esplosione del missile, ma nel corso degli anni di incidenti ne sono stati registrati, purtroppo.
Il costo
Ovviamente il sistema difensivo ha anche un prezzo. Si stima che ogni singolo razzo intercettato può arrivare a costare 50.000 dollari. Cifre considerevoli.